La dichiarazione di inesigibilità del credito: come funziona

Introduzione: l’importanza della gestione dei crediti inesigibili

Gestire in modo efficace i crediti inesigibili è una delle sfide più delicate per le imprese di ogni settore. Quando un cliente non onora il proprio debito, l’azienda si trova non solo a fronteggiare una perdita economica, ma anche a dover affrontare implicazioni contabili e fiscali complesse. Un credito non incassato, infatti, continua a incidere negativamente sul bilancio finché non viene correttamente trattato dal punto di vista contabile.

Definire un credito come “inesigibile” significa riconoscere che non esistono più concrete possibilità di recuperarlo, nonostante eventuali azioni stragiudiziali o legali intraprese. In questi casi, l’impresa ha la possibilità — e spesso la necessità — di procedere con la dichiarazione di inesigibilità, un passaggio fondamentale che consente, successivamente, la messa a perdita del credito e la relativa deduzione fiscale.

Trascurare questa procedura può alterare la rappresentazione patrimoniale dell’azienda, aggravare la posizione fiscale e ostacolare una corretta pianificazione finanziaria. Al contrario, una gestione attenta e documentata permette di ripristinare l’equilibrio economico-contabile e di trasformare una perdita certa in un’ottimizzazione del carico fiscale.

In questo articolo approfondiremo cos’è la dichiarazione di inesigibilità del credito, come funziona la messa a perdita e quali sono i requisiti normativi e fiscali da rispettare per tutelare correttamente la propria attività.

 

Esempio di Certificato di inesigibilità.

Cos'è la dichiarazione di inesigibilità del credito

La dichiarazione di inesigibilità del credito rappresenta un passaggio formale e sostanziale attraverso cui l’impresa certifica l’impossibilità di recuperare un credito vantato nei confronti di un cliente o debitore. Si tratta di una valutazione interna basata su elementi concreti, che consente all’azienda di documentare in modo oggettivo l’inutilità di ulteriori azioni di riscossione.

Lo scopo principale della dichiarazione è dimostrare la sussistenza di “elementi certi e precisi” che attestino l’inesistenza di possibilità di recupero del credito, condizione indispensabile per poter procedere alla sua cancellazione dal bilancio e beneficiare della relativa deduzione fiscale.

Tra le circostanze che giustificano la dichiarazione di inesigibilità si possono annoverare:

  • Fallimento o liquidazione giudiziale del debitore, con insufficienza dell’attivo patrimoniale;
  • Prescrizione del diritto di credito, secondo i termini previsti dalla legge;
  • Esito negativo di azioni legali esecutive o stragiudiziali;
  • Crediti di modesto importo che, a fronte di spese di recupero sproporzionate, risultano antieconomici da perseguire.

La dichiarazione deve essere supportata da idonea documentazione, come corrispondenza intercorsa con il debitore, relazioni dell’ufficio legale, provvedimenti del tribunale, visure camerali o altri elementi probatori che giustifichino la decisione.

È fondamentale che questa attività sia svolta con rigore e tracciabilità, poiché costituisce la base sulla quale fondare la successiva messa a perdita del credito, nel rispetto delle normative civilistiche e fiscali vigenti.

Contattaci per una consulenza.
Sei nuovo cliente? Richiedi il voucher a te riservato

La messa a perdita: aspetti contabili e fiscali

 

La messa a perdita è l’operazione contabile attraverso cui un credito dichiarato inesigibile viene definitivamente eliminato dal bilancio dell’impresa, registrandone l’impatto economico come perdita. Questa operazione, oltre ad avere rilievo contabile, ha importanti conseguenze fiscali, poiché può comportare la deduzione della perdita dal reddito d’impresa.

Dal punto di vista normativo, la disciplina fiscale della messa a perdita dei crediti è contenuta nell’articolo 101, comma 5, del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi). Secondo questa disposizione, le perdite su crediti sono deducibili solo se risultano da elementi certi e precisi, oppure in caso di cancellazione dal bilancio operata in occasione di procedure concorsuali, come il fallimento o la liquidazione coatta amministrativa.

È importante distinguere tra:

  • Normativa civilistica, che consente la cancellazione del credito dal bilancio quando non vi è più ragionevole certezza del suo incasso;

  • Normativa fiscale, che richiede requisiti più stringenti affinché la perdita sia considerata deducibile ai fini IRPEF/IRES.

La deduzione è automatica nei casi di procedure concorsuali e per i crediti di modesta entità scaduti da oltre sei mesi, secondo le soglie stabilite dal legislatore. In tutti gli altri casi, l’impresa deve fornire la prova dell’inesigibilità attraverso documenti che attestino l’infruttuosità delle azioni di recupero.

Dal punto di vista contabile, la messa a perdita avviene mediante l’iscrizione di una rettifica in conto economico e la contestuale eliminazione del credito dallo stato patrimoniale attivo. Questa operazione contribuisce a restituire veridicità e trasparenza al bilancio, evitando la sovrastima dell’attivo circolante.

Requisiti per la deducibilità fiscale delle perdite su crediti

Affinché una perdita su crediti sia fiscalmente deducibile, è necessario dimostrare la sussistenza di “elementi certi e precisi”, come previsto dall’art. 101, comma 5, del TUIR. Questa condizione, apparentemente generica, è stata chiarita nel tempo da prassi e giurisprudenza, indicando una serie di requisiti che l’impresa deve soddisfare per legittimare la deduzione.

Gli “elementi certi e precisi”

Questi elementi rappresentano l’evidenza documentale dell’impossibilità di incasso, come ad esempio:

  • Infruttuoso esperimento di procedure esecutive (pignoramenti, decreti ingiuntivi non riscossi);
  • Documentazione che attesti la mancanza di beni aggredibili da parte del debitore;
  • Corrispondenza che conferma l’insolvenza del debitore, o rinunce al pagamento per gravi difficoltà economiche.
I casi di deducibilità automatica

La normativa prevede alcune situazioni in cui non è necessario dimostrare elementi certi e precisi, in quanto la perdita è considerata automaticamente deducibile:

  • Procedure concorsuali: fallimento, liquidazione coatta, amministrazione straordinaria;
  • Prescrizione del credito, se adeguatamente documentata;
  • Crediti di modesto importo, qualora siano scaduti da almeno sei mesi. Le soglie variano in base al fatturato dell’azienda, e vengono aggiornate periodicamente dall’Agenzia delle Entrate.
Documentazione a supporto

La prova dell’inesigibilità deve essere solida, completa e coerente con le scritture contabili, per evitare contestazioni in caso di controlli fiscali. È buona prassi conservare:

  • Atti giudiziari e legali;
  • Comunicazioni con il debitore;
  • Verbali di fallimento o dichiarazioni di chiusura procedure;
  • Relazioni di professionisti incaricati del recupero.

Una corretta e tempestiva gestione documentale è fondamentale per garantire la piena deducibilità della perdita, evitando rilievi in sede di verifica e consentendo di alleggerire il carico fiscale in modo legittimo.

Contattaci per una consulenza.
Sei nuovo cliente? Richiedi il voucher a te riservato

Procedura operativa per la dichiarazione di inesigibilità e messa a perdita

 

Gestire correttamente un credito inesigibile richiede l’adozione di una procedura strutturata, documentata e conforme alle normative vigenti, al fine di garantire la legittimità della messa a perdita e della relativa deduzione fiscale. Questo processo deve essere condotto con rigore, anche per evitare contestazioni da parte dell’Amministrazione Finanziaria.

1. Analisi e classificazione dei crediti

Il primo passo consiste nell’analizzare i crediti scaduti e valutarne l’esigibilità, suddividendoli tra:

  • Crediti ancora recuperabili;
  • Crediti a rischio;
  • Crediti definitivamente inesigibili.

Questa analisi dovrebbe essere svolta periodicamente, anche con l’ausilio di professionisti specializzati nel recupero crediti, per ottenere una visione realistica dell’attivo aziendale.

2. Raccolta e predisposizione della documentazione

Una volta identificati i crediti inesigibili, è necessario predisporre un fascicolo documentale completo, che includa:

  • Lettere di sollecito e diffide;
  • Atti giudiziari o verbali di fallimento;
  • Risultati delle azioni di recupero (esecuzioni, pignoramenti infruttuosi);
  • Relazioni da parte di studi legali o società di recupero.

Questa documentazione rappresenta la base per motivare la dichiarazione di inesigibilità e tutelare l’azienda in caso di accertamenti fiscali.

3. Registrazione contabile della messa a perdita

Una volta soddisfatti i requisiti, il credito può essere cancellato dal bilancio mediante una scrittura contabile che ne attesti la perdita. In genere, si registra:

  • Una variazione negativa nel conto economico, alla voce “perdite su crediti”;
  • La cancellazione dello stesso importo dall’attivo patrimoniale.

È essenziale che questa operazione sia coerente con i principi contabili adottati dall’impresa (OIC 15) e che venga correttamente evidenziata in nota integrativa, se necessario.

Un approccio sistematico e trasparente alla messa a perdita consente di tutelare il bilancio, rispettare la normativa e ottimizzare la fiscalità d’impresa

Contattaci per una consulenza.
Sei nuovo cliente? Richiedi il voucher a te riservato

Vantaggi della corretta gestione dei crediti inesigibili

 

Affrontare in modo strutturato la dichiarazione di inesigibilità e la successiva messa a perdita non è solo un adempimento contabile, ma una vera e propria strategia di ottimizzazione finanziaria e fiscale per l’impresa. I benefici di una gestione professionale e documentata sono molteplici e tangibili.

Miglioramento della rappresentazione di bilancio

Eliminare crediti inesigibili dal bilancio consente una fotografia più realistica e trasparente della situazione patrimoniale. Un bilancio “ripulito” da attività non più esigibili:

  • Migliora i rapporti con banche e investitori;
  • Rende più efficace l’analisi di bilancio per fini interni;
  • Aumenta l’affidabilità dei dati ai fini gestionali.
Ottimizzazione fiscale

La perdita su crediti, se adeguatamente documentata, è fiscalmente deducibile, riducendo l’imponibile e quindi le imposte dovute. Questo rappresenta un’opportunità per contenere il carico fiscale in modo legittimo e trasparente, trasformando una perdita economica in un vantaggio fiscale.

Riduzione dei costi di recupero

Tentare di recuperare crediti palesemente irrecuperabili genera costi legali e gestionali inutili, che aggravano la situazione finanziaria. La dichiarazione tempestiva di inesigibilità:

  • Evita spese superflue;
  • Libera risorse per azioni più efficaci;
  • Riduce l’inefficienza nella gestione dei crediti.
Miglior controllo del rischio creditizio

L’adozione di una procedura interna di analisi e trattamento dei crediti deteriorati migliora il monitoraggio del portafoglio clienti, permettendo di:

  • Prevenire situazioni simili in futuro;
  • Rafforzare i sistemi di controllo del credito;
  • Stabilire politiche di vendita e di pagamento più efficaci.

In sintesi, la corretta gestione dei crediti inesigibili protegge la solidità finanziaria dell’azienda, migliora la sua efficienza gestionale e crea un vantaggio competitivo sostenibile nel tempo.


Contattaci per una consulenza sul credito.

Se sei nuovo cliente richiedi il voucher a te riservato.

 

Conclusione: l’importanza di un approccio professionale

La gestione dei crediti inesigibili è un aspetto delicato e strategico dell’amministrazione aziendale, che richiede competenze specifiche in ambito contabile, legale e fiscale. Sottovalutare questo processo, o affrontarlo con superficialità, può portare a errori di bilancio, rischi fiscali e inefficienze economiche.

La dichiarazione di inesigibilità e la messa a perdita non sono semplici formalità, ma strumenti che, se utilizzati correttamente, permettono di:

  • Proteggere la solidità patrimoniale dell’impresa;
  • Alleggerire il carico fiscale;
  • Migliorare la trasparenza del bilancio;
  • Razionalizzare la gestione del rischio cliente.

Tuttavia, per garantire che ogni fase sia conforme alle normative e supportata da una documentazione idonea, è fondamentale affidarsi a professionisti esperti. In questo contesto, Debt Recovery Today rappresenta un punto di riferimento per tutte le imprese che desiderano affrontare queste tematiche con rigore, efficienza e tutela normativa.

Dalla valutazione dell’esigibilità del credito alla predisposizione della documentazione necessaria, fino all’eventuale supporto nel recupero giudiziale, il nostro team accompagna le aziende in ogni fase del processo, garantendo una gestione sicura, trasparente e vantaggiosa.

Contattaci oggi stesso per ricevere una consulenza personalizzata sulla gestione dei tuoi crediti inesigibili e scopri come trasformare un problema in un’opportunità di risanamento e crescita.

Contattaci per una consulenza.
Sei nuovo cliente? Richiedi il voucher a te riservato

Contattaci per maggiori informazioni

Ti offriamo una consulenza studiata apposta per te